Purché non sia una disperata fuga dalla noia, ogni cambiamento è meraviglioso.
Mutare è bello. Quantomeno salutare, specialmente nella stagione meno
adatta ai cambiamenti.
D'altro canto non esiste stagione inadatta a
qualsivoglia cambiamento, laddove la stagione, così com'è stata
concepita in termini semantici e fisici, e forse dovrei dire anche
scientifici, è impregnata di impermanenza.
Stagione significa
"Intervallo, periodo di transizione tra differenti condizioni climatiche generali".
Ma sia in letteratura che in filosofia significa molto di più, sebbene potrebbe significare molto di
meno, perchè il mutamento non ha un solo milionesimo di secondo nel quale sia simile al milionesimo di secondo che lo segue.
Il
mutamento è l'impermanenza cosmica. L'impermanenza riguarda ogni cosa
dell'esistente e del percepibile, e riguarda ogni cosa dell'inesistente
e dell'impercepibile.
In effetti, io che sono un mutante.... come tale non
posso descrivermi con la più completa onestà oltre questo singolo milionesimo di secondo. Ciò che ero al
primo rigo di questo scritto non lo ero più alla prima virgola, e lo sono ancora meno adesso fino al punto. Ecco il punto.
Potrei dire che dal momento che ho iniziato a scrivere per non pensare a lei, è rimasto immutato il desiderio, sebbene sia più grande e continuerà a crescere, è immutato nella sostanza.
E Lei è più che mai permanente nei miei pensieri. Ma qualcosa cambia.
Sono lei, così com'ero io, e, tuttavia, non sarò nessuno dei due essendo entrambi. Forse. E' tutto connesso all'impermanenza di un 'Sì'
Forse, mia cara, è un modo un po' contorto di dirti che ti amo.
Ma dichiararti il mio amore senza poterti baciare, con la prepotente certezza che vi sia una eco esaltante, è molto più contorto.
Nik protozoicamente costante
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